(dal sito FIVL) Oggi chi si avvicina al Volo Libero è soprattutto un amante della natura: la conosce, la teme, la rispetta. Più di ogni altra attività sportiva il volo in deltaplano e in parapendio è sinonimo di libertà e di indipendenza. Praticarlo vuol dire conoscere bene se stessi e la natura che ci circonda, misurarsi ogni volta con la voglia di veleggiare nella vastità dello spazio e i limiti che la natura stessa ci impone. Libertà e indipendenza non vuol dire però improvvisazione e faciloneria; il deltaplano ed il parapendio, come tutti gli attrezzi sportivi, bisogna imparare ad utilizzarli in modo appropriato per poter ottenere da loro il massimo dei risultati con il minimo dei rischi ; è un risultato raggiungibile . I deltaplani ed i parapendio privi di motore, devono disporre di un pendio o di un mezzo trainante per raggiungere la quota da cui proseguiranno in modo autonomo il volo, sfruttando le correnti termiche ascendenti dovute al riscaldamento del terreno da parte del sole e dall'interazione tra il vento ed i rilievi montani. Le gare hanno generalmente inizio partendo da decolli che dispongono di una distanza verticale rispetto al terreno sottostante, che permetto no di guadagnare quota e spostarsi per completare il percorso. Chi può praticare questo sport? Ci si può avvicinare a questo sport frequentando una delle tante scuole
sparse sul territorio nazionale, dopo aver compiuto i 18 anni (16 con
il permesso dei genitori), e conseguendo un attestato d'idoneità che
viene rilasciato dall'Aero Club d'Italia dopo aver superato un esame. Le competizioni di volo libero prevedono un percorso da completare
aggirando con obbligo fotografico delle boe disposte lungo il percorso
considerando il tempo impiegato. La formula cosiddetta "corsa" premia
il primo concorrente che taglia la linea del traguardo, mentre nella
formula a "tempo minimo" si computa il tempo impiegato da ciascun
pilota. Raramente viene adottato il criterio di distanza libera per
individuare il vincitore, che è colui che atterra più lontano. Nelle
gare a tempo influiscono diversi fattori alla determinazione del punteggio.
Viene tenuto conto della quantità di km. percorsi, del numero di piloti
partiti ed arrivati, tutto secondo formule matematiche. Nelle principali
gare internazionali viene adottato un unico criterio uguale per uomini
e donne. I deltaplani da gara sono caratterizzati da una maggior rigidità
strutturale che privilegia le prestazioni. Le principali gare, con cadenza
annuale, prevedono un campionato nazionale, di circa una settimana,
e la coppa Italia, frazionata nell'arco della stagione. Dai risultati
di queste si estrapolano gli atleti che faranno parte della rappresentativa
nazionale per i campionati Europei e Mondiali, ognuno con cadenza biennale
ed alternati tra di loro. Dalla base invece ogni club organizza gare
ristrette ai propri iscritti. Ogni regione e/o gruppo di regioni organizza
un campionato al quale non possono partecipare quei piloti che si trovano
ai primi 25 posti della classifica generale nazionale. Una volta all'anno
si svolge una gara di due giorni tra i migliori dei vari Campionati
Regionali allo scopo di ottenere una classifica a livello nazionale
anche delle competizioni regionali. I correnti regolamenti di gara prevedono
per la partecipazione che i concorrenti dispongano di regolare attestato
per il volo da diporto sportivo, di visita medica in corso di validità
e di copertura assicurativa. L'organizzazione dovrà inoltre contrarre
assicurazione per se medesima, verificando inoltre che il tema di gara
non si svolga su particolari zone di volo soggette a restrizioni dell'attività
di volo. Per motivi riguardanti la sicurezza può limitare il numero
dei partecipanti in rapporto alla condizione orografica del sito di
volo. Eventuali rischi e controindicazioni della disciplina Tutto quello che vola è visto con apprensione e paura dalla maggior parte della gente. I piloti di deltaplano e di parapendio sono descritti anche dai media come "i pazzi volanti", si parla di noi il più delle volte solo quando ci sono incidenti gravi; la disciplina è tra quelle definite "NO LIMITS". Tutto questo è esagerato!!! Volare non è solamente una disciplina sportiva o, più limitatamente, vivere l'avventura; sarebbe più corretto dire che praticare attività di volo è uno stile di vita, l'espressione di una cultura fatta di passione, di slancio, ma anche di umiltà. Volo libero e sicurezza si possono conciliare. Per l'opinione pubblica, per coloro che non praticano la nostra disciplina e ci vedono volteggiare quasi per magia nell'aria... senza cadere, siamo quei pazzi che "si buttano", scavezzacollo sprezzanti del pericolo, che sfidano il "vuoto dell'aria" rischiando di cadere se improvvisamente "viene a mancare il vento"; per loro penso sia difficile ipotizzare una conciliazione tra volo libero e sicurezza. Per il bullo spesso presente in molti gruppi di volatori, quello che ha avuto la fortuna di non farsi ancora male, quello che non ha dubbi e sa tutto lui, quello che trancia giudizi non ci sono dubbi il volo è un'attività sicura ed è da cretini farsi male... Che la pratica del volo sia un'attività potenzialmente assai pericolosa è innegabile: se affrontata con incompetenza, leggerezza, faciloneria, incoscienza, può portare ad incidenti, anche gravi. La FIVL si è posta comunque da sempre come fine quello di rendere il Volo Libero un'attività quanto più possibile sicura. Su questo fronte in particolare la Commissione Sicurezza da anni si sta impegnando attraverso lo studio delle cause delle situazioni di rischio, la ricerca dei sistemi più idonei per combattere, ridurre prevenire gli incidenti di volo libero. L'obiettivo ideale sarebbe il rischio zero! Questa è certamente un'utopia perché solo una rinuncia al volo è in grado di azzerare completamente il rischio, ma è pur vero che solo puntando in alto, al massimo, si possono ottenere risultati soddisfacenti e vale quindi la pena di continuare a lottare per migliorare sempre più l condizioni di sicurezza, per ridurre il rischio fino a farlo tendere a quell'irraggiungibile zero. Il volo libero tende a diventare uno sport di massa: qualcuno sostiene che i pionieri della nostra disciplina sono persone che hanno qualcosa di diverso; la molla che li ha spinti con tanto entusiasmo a sperimentare una attività ancora così piena di incognite deve essere associata a qualche particolare dote, istinto, che forse gioca un ruolo tutt'altro che trascurabile sul piano della sicurezza. Ma i tempi del pionierismo sono ormai lontani. Il volo libero oggi è alla portata di chiunque e tutte le considerazioni in termini di sicurezza non vanno tarate sul superman in grado di trarsi sempre e comunque d'impaccio, bensì sulla persona normale, quella che ha tante altre cose per la testa oltre al volo libero, quella che non è spinta da una voglia di ricerca dell'inedito, ma piuttosto cerca di gustare il piacere e le grandi soddisfazioni di questa disciplina praticata in tranquillità e sicurezza. Ci troviamo inoltre a dover combattere la disinformazione che purtroppo ancora a volte si evidenzia, anche sulla stampa specializzata... Il volo è nato da ormai 100 anni, ma per noi è diventato bello quando vent'anni fa ha assunto una forma semplice potendosi realizzare con pochi tubi ed un po' di vela. Noi cerchiamo di mantenere anche l'organizzazione della FIVL simile ai nostri mezzi: pochi tubi, un po' di vela, qualche cordino e tanta tanta passione. |